Farmaco psoriasi

Sarà messo in commercio con il marchio Otezla, è già stato approvato dall’Fda lo scorso mese di settembre ed è già disponibile negli Stati Uniti. Più in dettaglio, apremilast ha ricevuto il via libera europeo per il trattamento della psoriasi cronica a placche da moderata a grave in pazienti adulti che non hanno risposto, o che presentano controindicazioni o che sono intolleranti a un’altra terapia sistemica, compresi ciclosporina, metotrexato o psoralene combinato con ultravioletti A (PUVA).

Apremilast è il primo e unico inibitore PDE4 approvato per il trattamento della psoriasi a placche. La seconda indicazione approvata si riferisce all’impiego in monoterapia o in associazione a farmaci antireumatici che modificano l’evoluzione della malattia (DMARD, Disease Modifying Antirheumatic Drugs), per il trattamento dell’artrite psoriasica in fase attiva in pazienti adulti con risposta inadeguata o che sono risultati intolleranti a una precedente terapia a base di DMARD. Apremilast è il primo inibitore orale della fosfodiesterasi 4 (PDE4), un enzima chiave nella risposta infiammatoria. E’ una “small molecule” orale che inibisce l'attività della fosfodiesterasi 4 (PDE4) e modula la produzione di molteplici mediatori pro ed anti-infiammatori, tra cui il TNF-α, IL-23, IL-10 e altre citochine. La psoriasi è una malattia infiammatoria cronica della pelle derivante da una risposta immunitaria incontrollata. Colpisce più di 125 milioni di persone in tutto il mondo. Il farmaco ha buone prospettive, suffragate innanzitutto dai dati clinici che ne hanno decretato la registrazione ma anche dal fatto di essere disponibile in compresse, più facili da assumere rispetti ai farmaci anti TNF che sono per endovena e sottocute. A favore del farmaco conta anche la buona tollerabilità e l’assenza della necessità di controlli di routine per esami di laboratorio. Pochi giorni fa alla 33a JP Morgan Healthcare Conference che si è svolta a San Francisco, il chief executive dell’azienda, Bob Hugin, ha annunciato che entro il 2020 prevede il raggiungimento di un fatturato di $20 miliardi. Otezla avrà un ruolo di primo piano in questo sviluppo e gli analisti ne prevedono vendite al picco intorno ai $2miliardi. L'approvazione di apremilast si è basata principalmente sui dati di sicurezza ed efficacia provenienti da due studi multi-centrici, randomizzato, in doppio-cieco, placebo-controllati - ESTEEM 1 e 2 – condotti in pazienti adulti con psoriasi a placche da moderata a grave.

Negli studi ESTEEM, il trattamento con apremilast ha comportato miglioramenti significativi e clinicamente rilevanti nella psoriasi a placche come misurato dai punteggi PASI alla settimana 16.In entrambi gli studi si è osservato un miglioramento clinico misurato dai punteggi sPGA. Nel programma PALACE, che costituisce la base per il parere positivo del Chmp per l’uso di apremilast in artrite psoriasica, il trattamento ha comportato miglioramenti significativi e clinicamente rilevanti nei segni e sintomi di artrite psoriasica, come misurato dall’indice ACR-20 modificato (un miglioramento del 20 per cento dei criteri di attività della malattia secondo l'American College of Rheumatology) a 16 settimane, endpoint primario dello studio. I pazienti in apremilast hanno mostrato un miglioramento in più manifestazioni della malattia specifiche per l'artrite psoriasica, quali articolazioni tumefatte e dolenti, così come dattilite, entesite e funzione fisica generale.

Nei due programmi di fase III, PALACE e ESTEEME, la risposta clinica di apremilast è stata mantenuta fino alla settimana 52 , misurata attraverso numerosi end point. In tutti gli studi clinici di Fase III le reazioni avverse più comuni sono state diarrea, nausea, infezione delle vie respiratorie superiori, cefalea muscolo-tensiva e cefalea. Le reazioni avverse a carico del tratto gastrointestinale (GI) sono state perlopiù di intensità da lieve a moderata, con lo 0,3% dei casi di diarrea e lo 0,3% dei casi di nausea classificati come gravi. Queste reazioni avverse si sono manifestate generalmente entro le prime due settimane di trattamento e si sono solitamente risolte entro quattro settimane. Nel complesso, la maggior parte delle reazioni avverse è stata considerata di intensità da lieve a moderata.

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